Che Storiepagina 3

Sulla linea che non divide

Chi è stato teenager tra il ’95 e il 2005 come Federico Draicchio de Lo Stato Sociale, è cresciuto con i videoclip su MTV, un internet scadente e il boom dei movimenti culturali indipendenti. Nel 2000, a Bologna, si andava da un concerto all’altro ogni sera solo spostandosi tra l’XM24 e l’Atlantide.

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Scritto sulla scena underground

Direttamente da New York, Nico Laonda racconta la storia della sua prima band, i Juxtabrunch e della prima scena lo-fi/indie-pop italiana. Con Nani, Tom e Sagre la formazione rock'n'roll classica e selvaggia raggiunse l'imperfetta perfezione. L'apice fu il concerto dei Juxtabrunch alla storica Piola di Ferrara. Un locale sotterraneo incredibile.

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Rock targato padania

A 19 anni, suo padre gli regala una Seat Ibiza rosso bordeaux usata. Da quel giorno Fabio De Min dei Non Voglio Che Clara percorre a rotta di collo la A27 carico di strumenti, direzione Sonny Boy, per andare a suonare. Tutto ok fino a quando il padre non sostituisce il suo bolide con una Seat Fura targata Lecce.

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La zuppa di Baseball Gregg

Baseball Gregg ci trascina nella "meritocratica" violenta e sregolata America. E lo fa parlando dei suoi genitori che si sono conosciuti in terza elementare, del suo amico Arturo anima persa, delle torri gemelle, di pistole puntate, coltelli e pasticche prese come fossero caramelle.

Indiepop ain’t noise pollution

Enzo Baruffaldi riflette sulla parola “indiepop” e su cosa ne è rimasto nel 2020. Per qualcuno è sinonimo di musica debole, ma l’indiepop non è bianco, middle-class e privilegiato, nella sua storia ci sono parole come anticapitalismo, antirazzismo, femminismo più di quanto non ci si aspetta

The kids are coming up from behind

Grazie al suo lavoro di giornalista musicale, Nur Al Habash ogni giorno ha a che fare con le nuove e vecchie leve della scena e anche se cambiano i suoni e gli stili, cambiano gli spazi e i modi di comunicarlo, lo stesso fuoco continua a bruciare sottoterra.

L’inconsapevolezza de La Scena

Secondo Alessio, se avevi una casa in affitto come quella di Via Avanzo 49 e se vivevi a Padova, era obbligatorio organizzarci dei concerti. Così è stato: batteria, sassofono distorto, chitarra, amplificatori sono arrivati nel suo salotto, a pochi metri dai treni in transito e tra gli spacciatori appostati vicino i cassonetti dell'immondizia.

Quella cantina buia dove noi

Giacomo Opocher racconta la storia dell'Atlas Studio: una storia comune a tante, al limite tra amicizia e musica, tra Peroni vuote e microfoni accesi, tra storie su Instagram e testi scritti sulle le note del cellulare. Al limite tra fratellanza e scena underground.

Fenomenologia del bar nella vita di un musicista

La storia ci dice che ogni scena o movimento culturale che si rispetti sia indiscutibilmente legato a dei luoghi. Studi, sale prova, club hanno sempre dato i natali alla maggior parte dei movimenti di cui siamo stati fan.

Faremo dei rave sull’enterprise

Palchi, piste, casse, spine: dai più piccoli ai più grandi, per i nostri Luoghi le dimensioni non contano. Da bravo Dj, Alberto Antonello ci conduce in un viaggio nostalgico tra i locali dove si faceva festa, cantando e ballando tra quattro mura sacre e sudate, tutti stretti nelle nostre incantevoli bolge.

Una factory chiamata Magazzeno

Ogni cellula impazzita ha bisogno di un covo per operare e i Mariposa avevano il Magazzeno. Gianluca Giusti racconta la storia della sua band: quello che volevano fare era sovvertire alcune regole, sperimentare, giocare con la musica e le musiche.